Il nostro laboratorio non ha potuto resistere alla tentazione di riprodurre un oggetto cosi affascinante ed insolito; dico insolito perchè se non fosse stato trovato provvisto di manico,lo avremmo scambiato con molta probabilità per una cuspide di freccia ,sono infatti molto rari in Italia settentrionale pugnali di queste dimensioni. Esso misura precisamente 7,2 cm di lunghezza e 2,4 cm di larghezza.
Queste sono purtroppo le dimensioni (alterate) a causa di un non perfetto lavoro di recupero, infatti nel prelevarlo il professor Henn lo fece scivolare dal fodero con la conseguente immersione nell’acqua di fusione del ghiaccio, in fine nelle operazioni di distacco del cadavere dal ghiaccio, il pugnale fu colpito da numerosi colpi della racchetta da escursionista apportando al reperto numerose lesioni .Nonostante tutte queste controversie il pugnale anche se un po’ tortino e senza punta, è miracolosamente arrivato al museo di Bolzano.
La lama in selce grigia maculata, quasi certamente proveniente dai Monti Lessini, ha una forma a foglia di salice con due tacche di distinzione apportate per il relativo ancoraggio, posizionate tra lama e codolo. È lavorata a ritocco piatto coprente bifacciale, originariamente doveva misurare circa 8,6 cm per un totale compresa di manico di 14,4 cm, attualmente misura 13 cm.
Il manico in legno di frassino (Fraxinus excelsior) lungo 8,9 cm a lati paralleli,il codolo della lama di selce vi è innestato per circa 3 cm e il suo fissaggio è reso possibile grazie ad un filo ricavato da tendine animale. Nell’estremità in una scanalatura opportunamente praticata, è fissata una corda realizzata in fibra vegetale, che forma un nodo semplice da cui esce un capo libero con l’estremità spezzata, ma che probabilmente si collegava a una corda del fodero anch’esso vero e proprio capolavoro di ingegneria tessile .
Il pugnale è stato da noi testato sia per la macellazione della carne, sia per la concia delle pelli, le sue dimensioni sono risultate molto efficaci soprattutto per la concia, la sua forma snella ha facilitato tutte le operazioni di distacco della pelle dalla carne, oltre si, la completa sistemazione dell’animale senza mai dover ricorrere ad un rinvigorimento della lamamediante ritocco a pressione.