Ricognizioni..

RICOGNIZIONI NELLE REGIONI DEL SUD ETIOPIA.
Carlo Cavanna

La Società Naturalistica Speleologica Maremmana ha compiuto quattro spedizioni, a carattere archeologico e naturalistico, nelle regioni del sud Etiopia e in particolare nella regione del Wolayta. L’associazione culturale svolge queste ricerche per conto del locale Museo di Storia Naturale della Maremma di Grosseto.

Nel 1995 un gruppo di cinque studiosi dell’associazione, coordinati dallo scrivente, venne coinvolto in una spedizione, organizzata dall’associazione REG di Scarlino (GR), con lo scopo di verificare e documentare l’esistenza di un sito preistorico ricco di incisioni rupestri segnalato l’anno precedente durante una tappa di un percorso compiuto a piedi. Il sito risultò veramente interessante e ancora non conosciuto al mondo scientifico. Si trattava di un grande riparo antistante una cavitànaturale. Furono effettuati i rilievi topografici e le fotografie necessarie alla sua documentazione.

Grazie alla presenza del socio paletnologo Luca Bachechi dell’Università di Firenze, la scoperta e il relativo studio vennero pubblicati su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Durante i rilievi, lo scrivente ebbe occasione di notare che il suolo sottostante al grande riparo naturale era composto da un deposito di terreno contenente numerosa industria litica, prevalentemente in ossidiana. Al ritorno in Italia furono richieste tutte le necessarie autorizzazioni per poter tornare nel sito preistorico e poter compiere uno scavo archeologico.

Il sito venne denominato Harurona Cave dal nome del proprietario del terreno sul quale si apre la cavità naturale. Grazie all’interessamento dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba ed all’ottenimento dei patrocini del Ministero della Cultura e della Vicepresidenza del Consiglio dei Ministri Italiani, nel mese di giugno 2002 giunse l’autorizzazione da parte del Ministero della Cultura e dell’Informazione etiope (ARCCH). Nel frattempo anche il Ministero degli Affari Esteri Italiano, accogliendo una precisa richiesta, inserì il progetto fra le Missioni Archeologiche compiute nell’ambito della Promozione e Cooperazione Culturale con i paesi esteri.

Il team, composto di 11 persone, era coordinato dallo scrivente sotto la direzione scientifica del Dr. Luca Bachechi. Venne allestito un campo base in prossimità del sito Harurona Cave e, dal 15 novembre al 14 dicembre 2002, venne compiuto uno scavo archeologico con metodo stratigrafico.

Al ritorno ad Addis Abeba tutto il materiale archeologico venne depositato nel National Museum, il museo che conserva i resti della famosissima "Lucy".

Grazie ad alcuni campioni di carbone estratti dal fondo dello scavo ed inviati ad appositi Laboratori Scientifici negli Stati Uniti, è stato possibile far effettuare l’analisi al C14 e fornire una precisa datazione al sito preistorico che risale a oltre 12.000 anni fa.

Data l’importanza di questo rinvenimento venne presentato un progetto di ricognizione di tutto il territorio circostante; tale progetto venne ben accolto ed autorizzato dalla Tourism Commission d’Etiopia.

Dal 17 novembre al 7 dicembre 2003 otto studiosi presero parte alle ricerche nel territorio della regione del Wolayta con l’ausilio di tre fuoristrada. Furono necessari vari campi base per poter effettuare tutte le ricognizioni programmate che furono compiute principalmente a piedi e con uso di animali da soma.

Tutte le località degne di essere visitate furono posizionate con GPS e documentate fotograficamente.

Al ritorno in Italia venne preparato un sito web per documentare i siti suddetti. Vi si può trovare la mappa dell’area, i tratti da percorrere, le posizioni geografiche effettuate con GPS, i tempi di percorrenza e tante fotografie.

Sempre con l’autorizzazione della Tourism Commission, nell’anno 2004 dal 23 novembre all’11 dicembre, un team di cinque studiosi ha effettuato una ulteriore ricognizione nei territori del sud Etiopia. Dopo alcuni giorni dedicati alla verifica di alcune segnalazioni ancora nel territorio del Wolayta, il team si è diretto verso sud raggiungendo le città di Arba Minch, Konso, Yavelo, il cratere di El Sod, e tornando per Dilla e Shashemene.

In tutti questi luoghi sono state chieste notizie di eventuali siti interessanti alle popolazioni locali.

Nell’area di Yavelo è stata raggiunta una collina, denominata "Seconda Roma", dove risultava documentato un riparo con incisioni rupestri. Purtroppo le incisioni sono state asportate o distrutte e non ne resta più traccia.

Risulta invece molto ricco di testimonianze archeologiche il territorio circostante la città di Dilla dove sono stati segnalati dei gruppi di centinaia e centinaia di stele falliche già documentati da archeologi francesi.

Nell’area è possibile visitare anche alcuni interessanti ripari con bellissime incisioni rupestri. Durante la permanenza a Dilla è stato possible posizionare e fotografare alcuni di questi siti.

Anche questo materiale troverà spazio nel sito web sopracitato e andrà ad arricchire la documentazione di questi territori, sperando così di invogliare qualche turista a visitare personalmente il sud dell’Etiopia.