Le pitture rupestri (Paleolitico Superiore 35.000-10.000)

Nel Paleolitico la pittura veniva praticata sia su piccoli oggetti (arte mobiliare), per esempio su ciottoli, sia sul corpo, sia sulle pareti rocciose (arte parietale o rupestre).

Le pitture rupestri sono pitture dipinte sulle pareti di grotte risalenti alla Preistoria a partire dal Paleolitico. Nelle stesse grotte sono stati anche rinvenuti graffiti rupestri. I colori conosciuti nel Paleolitico erano limitati a quanto si poteva reperire in natura: per dipingere venivano utilizzati dei minerali, per esempio per l’ocra rossa veniva impiegata l’ematite e per il giallo la limonite, mentre per il nero era facile reperire del carbone vegetale e addirittura guano di pipistrello rinvenuto direttamente in grotte e caverne. Il bianco si poteva ricavare dalle ossa calcinate. Si usavano anche mirtilli schiacciati per ottenere un colore simile al blu scuro e inoltre sangue di animali morti.

Le tonalità dell’ocra possono essere alterate con il calore, riuscendo così ad ottenere diverse sfumature. I coloranti probabilmente venivano ridotti in polvere, ne può costituire prova il rinvenimento a Lascaux nella Francia sud-occidentale, di alcuni blocchetti con tracce di raschiamento, tre lame colorate di ocra rossa, pestelli e mortai. La polvere ottenuta doveva essere poi miscelata con grassi di animali, cera d’api o sostanze liquide: per la grotta di Lascaux è stato prospettato l’uso dell’acqua ricca di carbonato di calcio della grotta. Per l’applicazione del colore potevano essere usati pennelli costituiti da fibre vegetali o animali; inoltre, è documentata la pratica di soffiare sulle pareti il pigmento ridotto in polvere.

Le parti più profonde delle cavità venivano illuminate con dei fuochi, attestati da resti di carbone sul suolo di numerose grotte e da tracce di fumo sulle pareti forse lasciate anche da torce. Sono state trovate una notevole quantità di lucerne, a Lascaux sono conservanti addirittura residui di carbone di legno di ginepro. In questa grotta, una serie di fori e sporgenze lungo le pareti ha fatto supporre la costruzione di impalcature.

Tra i più noti siti con pitture rupestri del Paleolitico:

  • Lascaux, Montignac (Francia)
  • Grotta del Genovese, sull’isola di Levanzo (TP)
  • Grotte dell’Arco, Bellegra (RM)
  • Grotta de La Marche, Lussac-les-Châteaux (Francia)
  • Font de Gaume (Francia)
  • Grotta Chauvet, presso Pont d’Arc (Francia)
  • Grotta di Altamira (Spagna)
  • Grotta Cosquer (Francia)

Tra i siti con pitture rupestri più recenti in Italia:

  • Grotta dei Cervi, Porto Badisco (LE)
  • Balma dei Cervi, a Crodo (VB)Per il bianco si pot

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